Nuovo logo dell’IC De Pisis

L’I.C. De Pisis ha nuovamente un logo e questa volta uscito dalle mani di una studentessa. L’idea è venuta al neo insediato Dirigente prof. Enrico Bertoli e alla Vicaria prof.ssa Cinzia Occhi, ad anno scolastico da poco avviato, nell’autunno scorso.
Si trattava di indire un concorso artistico interno all’istituto e mettere gli alunni alla prova su un tema che li riguarda in prima persona: come vede uno studente la propria scuola? E come arriva a combinare gli elementi di questa impressione, un po’ sentimento e un po’ pensiero, in un’immagine comunicativa, semplice ed esaustiva al contempo? Se il disegno vincitore sarebbe valso quale definitivo, senza ritocchi, al momento dell’ideazione del concorso nessuno lo poteva dire, né che in finale sarebbe giunto un alunno della primaria, con la compagnia di altri quattro finalisti tutti molto più grandi di lui. Eppure il lavoro approfondito, sorprendente e talvolta rivelatorio di alunni e insegnanti non solo ha dato, strada facendo, i frutti desiderati, ma ha fugato ogni dubbio: l’elaborato finale, con il suo tocco imponderabile dettato dagli strumenti manuali del disegno, non sarebbe stato rimaneggiato.

Ogni elaborato è esposto nell’atrio della sede di viale Krasnodar in una mostra visibile fino al 27 ottobre 2023, negli orari di apertura del plesso (è consigliabile telefonare). Prima di giungere al rango di traccia e tassello di un impegno collettivo, ciascun disegno è stato dapprima votato nella classe di appartenenza, poi, superata una soglia di preferenze, visionato da una Commissione appositamente nominata. Cinque elaborati scelti dai commissari sono stati oggetto di una nuova votazione, da parte di tutti gli alunni di tutti i plessi.

Il logo vincitore, realizzato da Elena D’Erchia, mostra una De Pisis riconoscibilissima, in cui si è a sua volta rispecchiata la maggioranza degli studenti: una facciata dal segno fresco e fine, sopra piccoli e colorati libri aperti che soffiano libertà, contornata da un girotondo multietnico. A noi insegnanti piace pensare che questa visione rappresenti per i suoi alunni un’idea di scuola dei sogni e della realtà.